27-02-2022, Vercelli(VC) - Piemonte
Durante la partita del campionato Under 19 di calcio femminile, tra Pro Vercelli e Accademia Torino, viene negato alla calciatrice Maroua Morchid, 16enne italiana di origine marocchina, di entrare in campo con l’hijab. La gara viene interrotta dall’arbitro a 5 minuti dal termine. La giocatrice sta entrando in gara all’85’ quando l’arbitro le intima di togliersi l’hijab immediatamente, nonostante la ragazza abbia giocato da sempre indossandolo. Alle richieste di spiegazioni delle altre calciatrici, decide di fischiare il termine del match. La Pro Vercelli condanna fermamente l’accaduto ed esprime solidarietà e vicinanza alla giocatrice. All’indomani della partita, arriva la spiegazione dell’Associazione italiana arbitri: «Non è razzismo. L’arbitro voleva solo tutelare la sicurezza della calciatrice: quel velo era avvolto sotto il collo. Poteva secondo lui diventare pericoloso». Il direttore di gara avrebbe seguito alla lettera il regolamento che non consente di indossare copricapo “pericolosi”, come veli o cappucci.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Vercelli | VC | Piemonte | Secolo d’Italia | Discriminazioni | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Appartenenza religiosa | Sport | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Adulto 30-65 anni | Minore < 18 anni | Cittadini di origine straniera | italiana | Società |