26-05-2012, Moncalieri(TO) - Piemonte
Nella parrocchia di Santa Giovanna Antida, nel quartiere di Borgo San Pietro, viene affisso un decalogo su carta intestata sui requisiti «richiesti per la consegna del pacco viveri agli indigenti» che viene fornito alle parrocchie dal Banco Alimentare. In particolare, ci sono due condizioni discriminanti: i pacchi di beni di prima necessità (pasta, pane, sugo etc..) possono essere consegnati «ma non ai nomadi» e nemmeno «ai clandestini perché se extracomunitari è necessaria la copia del permesso di soggiorno». Non solo. Per richiedere i pacchi di alimenti è richiesta la presentazione dei seguenti documenti: «la copia del documento d'identità, del codice fiscale, dell'Isee, dello Stato di Famiglia, del Cud (se pensionati) del Red (se lavoratori a basso reddito)». Don Gianfranco Carlucci, responsabile della parrocchia, spiega che «quel foglio è frutto di una dettatura, parola per parola, fatta dagli ispettori del Banco Alimentare alla mia segretaria. Per quanto mi riguarda - dice - non condivido quasi nessuno dei punti riportati. Pensi che, per sicurezza, ho anche richiamato per capire se ci fossero state interpretazioni o aggiustamenti. Niente di niente. Era tutto dettato».
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