25-10-2010, Torino(TO) - Piemonte
Un operaio albanese muore per un incidente sul posto di lavoro. Ai suoi familiari, che vivono in Albania, area ritenuta "ad economia depressa", va un risarcimento di dieci volte inferiore rispetto a quello che toccherebbe ai congiunti di un lavoratore in Italia. Altrimenti madre e padre albanesi otterrebbero "un ingiustificato arricchimento". Lo stabilisce una sentenza del Tribunale di Torino, nella quale, il giudice civile, richiamandosi ad una sentenza della Cassazione di dieci anni fa, decide di "equilibrare il risarcimento al reale valore del denaro nell'economia del Paese ove risiedono i danneggiati". Così, dopo aver addebitato all'operaio deceduto il 20% di concorso di colpa nella propria morte, la sentenza riconosce a ciascun genitore residente in Albania la somma risarcitoria di soli 32mila euro: se l'operaio fosse stato un cittadino italiano, a ogni congiunto dell'operaio morto sarebbero state riconosciute somme fra 150 e 300 mila euro.
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