20-02-2020, Roma(RM) - Lazio

Un delegato Rsa della Filt Cgil scrive alla commissione di garanzia della Cgil e alla Filt Cgil Trasporto aereo per chiedere “la compatibilità” di un suo collega “con gli articoli 1 e 3 dello statuto nazionale della Cgil” (ovvero con gli articoli in cui la CGIL dichiara di ripudiare “fascismo e razzismo” e di contrastare “con ogni mezzo le associazioni mafiose, terroristiche e criminali”, ndr). Il denunciante si riferisce ad un collega le cui attività sui social network, e in particolare su Instagram, mostrano più volte il suo apprezzamento e la frequente divulgazione di simboli fascisti. Il delegato sindacale mostra le prove di tutto ciò con un dettagliato elenco, documentato da foto provenienti dal web. Secondo quanto riporta Il Fatto, il 5 ottobre 2020, il Comitato di garanzia interregionale centro della Cgil si esprime e rileva che l’iscritto contestato “dichiara di non essere mai stato fascista e di aver frequentato da bambino la Curva nord dello Stadio Olimpico (tifoseria della Lazio) e di aver utilizzato slogan senza comprenderne il valore politico, anche perché non ha mai svolto attività politica all’infuori di quella sindacale”. Il caso viene ufficialmente chiuso con “proscioglimento ai sensi dell’art. 27 dello Statuto della Cgil”. Episodio simile avviene a Verona, con una denuncia del 22 luglio 2021. Anche in questo caso vi è la documentazione fotografica a prova dell’accusa. Il Fatto Quotidiano riporta che il Comitato di garanzia della Cgil ha archiviato entrambi i casi.