25-02-2020, Napoli(NA) - Campania
Una giovane insegnante di lingua cinese da un mese non riesce a recarsi al lavoro. “È stata vittima di atti di razzismo”, fanno sapere dalla direzione della scuola per giustificare l’assenza dell’insegnante da metà gennaio e tranquillizzare i genitori degli alunni. A metà gennaio, dopo le prime notizie sul Coronavirus, l’insegnante viene presa di mira per diverse mattine, alla stazione di Gianturco, dove si reca per prendere il treno e raggiungere Portici. “Non ti vogliamo”. “Non puoi salire”, le dicono a muso degli sconosciuti. L’insegnante ha paura, non reagisce. E dopo una serie di aggressioni verbali, decide di non andare più in stazione, rinuncia ad andare al lavoro, trascorrendo settimane in una sorta di quarantena forzata.
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