22-09-2014, Roma(RM) - Lazio

"Al confronto le pellicole pro-regime dell’istituto Luce erano robetta da niente”. Così i deputati leghisti Davide Caparini e Gianluca Pini, si esprimono sul docu-fiction elaborato da Rai e Corriere della Sera sull’operazione Mare Nostrum, in onda su Rai3, in prima serata, lunedì 6 ottobre. La puntata è già finita al centro di un’interrogazione dei deputati del Carroccio che chiedono "se questa pellicola di propaganda, tesa a far ‘digerire’ ai cittadini Mare Nostrum, sia stata girata a spese pubbliche” e, nel caso, "di giustificare ragioni e opportunità della scelta”. "Il docu-fiction di Rai e Corriere su Mare Nostrum è un’operazione degna del peggior lavaggio del cervello, resa ancora più odiosa dall’utilizzo chiaramente strumentale della figura della donna-soldato e pure delle immagini di bambini”. Il dubbio, per i parlamentari leghisti, è che "viste le ondate di indignazione per l’accoglienza indiscriminata e i rischi conseguenti”, l’emittente pubblica "abbia pensato a un’operazione di indottrinamento culturale, nel tentativo di sedare animi legittimamente esasperati”. "Una mossa che pare uscita da un comitato per la propaganda. Roba da Minculpop - contestano Caparini e Pini -. Ci aspettiamo che il governo chiarisca se siano stati utilizzati soldi pubblici per girare questo spot ideologico, strumentale e di parte. Nel caso chiediamo già fin da ora che gli organismi di garanzia si esprimano sull’opportunità di un simile utilizzo di risorse pubbliche e prendano i dovuti provvedimenti”.