19-08-2012, Verzi di Lorsica(GE) - Liguria

Nella notte, un operaio marocchino di 34 anni, A.Y., è vittima di un brutale pestaggio. L'uomo, ricoverato in ospedale in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione per un trauma cranico, viene successivamente interrogato dai carabinieri che aprono un'indagine. Dopo due giorni, le indagini conducono all'individuazione di tre cittadini italiani: un pensionato di 58 anni, un operaio di 52 e un muratore di 26, tutti incensurati e residenti a Cicagna. I tre confessano: "Ci spiace … ci è scappata la mano: volevamo solo dargli una lezione". Eppure i tre aggressori hanno dato una "lezione" piuttosto pesante: a colpi di bastone e cacciavite, con calci e pugni, soltanto perché la vittima era "sospettata" di essere il presunto autore di una serie di furti commessi in paese. I tre sono stati denunciati a piede libero: ma resta l'estrema gravità della contestazione che è quella di tentato omicidio. Una settimana dopo l'aggressione, il Gip firma un'ordinanza di custodia cautelare per i tre, e dopo una decina di giorni trascorsi in carcere, gli indagati ottengono gli arresti domiciliari (terminati a giugno 2013, con la sentenza di condanna) con il permesso di lasciare l'abitazione per poter svolgere le rispettive attività lavorative. Nel giugno 2013, i tre italiani imputati patteggiano con pene che vanno da un minimo di tre anni, un mese e venti giorni di reclusione (il ventiseienne) ad un massimo di tre anni e quattro mesi per due cinquantenni. Un quarto imputato, un trentunenne di Coreglia Ligure, all'epoca dei fatti era un assessore, dimessosi dopo l'avvio dell'inchiesta, patteggia 4 mesi di reclusione (pena sospesa) senza versare alcun risarcimento. La vittima del pestaggio riporta un'invalidità permanente a seguito di una spinta in un dirupo durante l'aggressione.