19-05-2009, Genova(GE) - Liguria
La preside dell'istituto professionale per il commercio Casaregis e delle altre due strutture scolastiche accorpate, l'istituto tecnico industriale Galilei e l'Einaudi, Rosanna Cipollina, è entrata in un'aula, ha preso un gessetto e si è messa a scrivere sulla lavagna una lista di studenti ritenuti «a rischio». Ha ripetuto lo stesso gesto in tutte le classi e nelle tre scuole del plesso, tracciando nomi di origine "straniera", di presunti, futuri "clandestini". Nomi di ragazzi che nel corso dell'anno scolastico avrebbero compiuto il diciottesimo anno di età, e che non avevano chiarito, a detta della Preside, la loro futura posizione in merito al permesso di soggiorno. La preside si è giustificata sostenendo di aver scritto quei nomi sulla lavagna perché temeva altrimenti di sbagliarne la pronuncia, e che quello era semplicemente un invito a presentare al più presto i relativi documenti in segreteria. Cosa che gli studenti hanno fatto puntualmente nei giorni successivi, dimostrando la «regolarità» della loro presenza sul territorio italiano.
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