19-03-2023, Pistoia(PT) - Toscana
Il Fatto quotidiano riporta la vicenda della cittadina ucraina L. S., residente da 22 anni in Italia, che da tre anni chiede la cittadinanza italiana per naturalizzazione senza successo a causa di un problema puramente burocratico. L. spiega infatti come in Ucraina, nell’atto di nascita, i bambini vengono registrati con nome, cognome e patronimico. Nel passaporto invece l’Ucraina non fa riportare il patronimico. Di conseguenza tutti i documenti d’identità italiani prodotti dal ministero dell’Interno non contengono il patronimico, perché per legge devono riscrivere i dati presenti nel passaporto. Al momento di presentare la domanda di cittadinanza L. ha dovuto inserire il patronimico come secondo nome, mentre non ha potuto inserirlo nei moduli degli altri documenti perché non lo riportano. E questo ha fatto sì che la procedura si fermasse ad un’impasse. La donna si è rivolta a sei legali ma la “Prefettura di Pistoia è stata irremovibile: o la signora si fa mettere il patronimico nel passaporto o nella carta d’identità, oppure per il ministero dell’Interno non è la stessa persona del certificato di nascita.” Questo nonostante l'Ambasciata ucraina le abbia redatto un documento in cui riporta che l’atto di nascita e il passaporto identificano la stessa persona.
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