18-08-2011, Bologna(BO) - Emilia-Romagna
Adama, una cittadina senegalese priva di permesso di soggiorno, da molto tempo in Italia, decide di denunciare il suo compagno alle forze dell'ordine. La donna subisce atroci violenze da parte dell'uomo che le sottrae anche buona parte del suo salario e la ricatta proprio a causa della sua condizione di irregolarità. I Carabinieri rispondono alla denuncia rinchiudendo Adama nel Cie. L'avvocato della donna presenta in settembre una richiesta per entrare nel Cie accompagnato da medici e da un interprete, per accertare le sue condizioni di salute e per verificare l'iter della sua denuncia. La Prefettura di autorizza l'ingresso dei medici e dell'interprete soltanto il 25 ottobre. Nel novembre 2011, l'associazione Migranda lancia un appello alla stampa e sul web per denunciare l'accaduto e conquista l'attenzione dei media e della politica. Adama lascia il centro di identificazione qualche giorno dopo.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Bologna | BO | Emilia-Romagna | migranda.org | Discriminazioni | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Origini nazionali o etniche | Rapporti con le istituzioni | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
di cui Forze dell'Ordine | Adulto 30-65 anni | senegalese | Istituzioni |