17-06-2010, Curno(BG) - Lombardia
Masaray Dauda, vent'anni, originario della Sierra Leone, centravanti della Pontirolese, va a festeggiare con i compagni di squadra la vittoria ottenuta nel campionato di Promozione. Arrivati all'ingresso del locale Smalto, tutti i ragazzi entrano, tranne Dauda, che viene fermato all'ingresso. "Non ha abiti adatti alla serata", è la giustificazione. Il ragazzo, che indossa una semplice t-shirt, va allora a casa del suo allenatore che gli presta una polo Burberry. Ritornati all'ingresso del locale, viene nuovamente respinto. Nonostante le proteste dell'allenatore, il buttafuori non li fa passare. "Ci è stato detto che ormai era troppo tardi, non poteva entrare più nessuno. Irritati, ce ne siamo andati tutti da un'altra parte". Prima di andare via, Dauda e l'allenatore verificano che effettivamente nella discoteca non entri più nessuno. "Abbiamo visto che il buttafuori lasciava passare tranquillamente tutti, senza fare storie. Non importava cosa avessero addosso: camicia, maglietta. Siamo rimasti senza parole". I due comprendono che la ragione reale del rifiuto è la pelle nera di Dauda. Il titolare dello Smalto respinge con fermezza le accuse di razzismo.
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