14-10-2011, Torino(TO) - Piemonte
Nel corso di un'udienza dinanzi alla prima sezione penale di Torino, un giudice intima ad un'interprete di lingua araba, una donna di origini maghrebine, di togliersi l'hijab che porta sul capo, oppure, in caso contrario, di lasciare l'aula. La decisione viene motivata con la necessità di rispettare il dettato dell'art.129 del codice di procedura civile che impone a chi interviene o assiste all'udienza di stare a capo scoperto per rispetto nei confronti della Corte. Il caso viene portato davanti al CSM dal Presidente del Tribunale di Torino, in disaccordo con la decisione del collega.
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