14-09-2019, Milano(MI) - Lombardia

Una ragazza di 21 anni, nata a Brescia da genitori marocchini, sta viaggiando, sola in treno da Brescia in direzione Milano. Al momento del controllo dei biglietti, un controllore donna di Trenord invita a scendere dal treno la sua vicina di posto, una donna bianca sprovvista del biglietto. “Ora anche chi è meno sospettabile non ha il biglietto…”, il commento. Dopo un imbarazzato e goffo giro di parole, la dipendente dell’azienda del trasporto ferroviario svela cosa intendesse: “da quelli color caffè-latte”. Di fronte al manifesto disappunto della ragazza, il controllore tenta di aggiustare il tiro, peggiorando e aggravando ulteriormente il contenuto. Spiega, infatti, di non riferirsi a “quelli come te”, bensì agli “zingari” (“ma non posso dire la parola zingari, se no mi licenziano” cit.), colpevoli di chiedere l’elemosina sui treni. Dopo queste affermazioni, un uomo, si avvicina alla ragazza e le ripete: “Puttana, fai il biglietto… Torna al tuo paese, risorsa boldriniana…”. Alla risposta “Guardi che io il biglietto ce l’ho, e comunque sono nata qua”, ma soprattutto davanti al tentativo della ragazza di riprendere ciò che le stava accadendo tramite la fotocamera dello smartphone, l’uomo la aggredisce fisicamente, strappandole le cuffiette dalle quali stava ascoltando la musica e iniziando a picchiarla, sferrandole numerosi schiaffi nella quasi totale indifferenza dei passeggeri presenti sul vagone. Solo due passeggeri, dopo numerosi colpi inferti, sono intervenuti allontanando l’aggressore. Dopo l’aggressione violenta, il controllore dice alla vittima: “Ringrazio il Signore che ti ha dato una lezione, perchè il tuo buonismo non porta da nessuna parte…”.