14-04-2011, Santa Maria Capua Vetere(CE) - Campania
Gli 870 migranti tunisini, rinchiusi da dieci giorni nella caserma Andolfato, protestano e vengono puniti con botte e manganelli dalle forze dell'ordine. I profughi chiedono il rilascio dei permessi temporanei di soggiorno e lamentano l'assenza di acqua calda, scarso sapone e il cibo avanzato dal pranzo servito a cena già guasto. In cinque tentano la fuga, spaventati dalla prospettiva del rimpatrio, due scappano. Gli agenti, secondo il racconto di mediatori e avvocati presenti nel centro, fanno irruzione all'interno in assetto antisommossa, in un primo momento senza caricare, poi quando scoppia la rivolta dei giovani, alzano i manganelli. A Francesca Viviani, dello sportello legale del centro sociale Ska di Napoli, viene nuovamente impedito di entrare nella caserma, e viene allontanata anche dall'esterno del Cai, insieme ai tanti giornalisti e fotografi. Qualcuno riferisce di minacce: «State zitti o lo facciamo ogni notte». Racconta Francesca: «Siamo di fronte a macroscopiche violazioni del diritto. Senza nessun provvedimento di polizia come possono essere messi in stato di fermo? Dove sono i loro diritti se non possono nominare un avvocato al pronto soccorso?».
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Santa Maria Capua Vetere | CE | Campania | il Manifesto | Violenze fisiche | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Violenze contro la persona | Origini nazionali o etniche | Cie, Cas, Cara, Sprar e Hotspot | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
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