12-04-2010, Carugate(MI) - Lombardia
Rachel Odiase, una bambina nigeriana di 13 mesi, sta male, in piena notte è in preda di violenti attacchi di vomito. I genitori, spaventati, chiamano il 118. Arriva un'ambulanza che li trasporta al pronto soccorso. Il medico di turno, in sei minuti, visita la piccola e la dimette prescrivendole tre farmaci. «Non l'ha nemmeno svestita», racconta la mamma. Sul referto medico si legge: «Buone condizioni generali». Ma le medicine sono inutili, e alle 2 di notte il padre la riporta al pronto soccorso. Vuole che qualcuno si occupi della figlia, che sta sempre più male. «Il personale ci risponde che "la bambina ha la tessera sanitaria scaduta, non possiamo visitarla ancora o ricoverarla"», denuncia il padre, Tommy Odiase, in regola con il permesso di soggiorno, ma ha da poche settimane perso il lavoro e non ha ancora ottenuto la tessera sanitaria provvisoria. Dopo molte insistenze, e l'intervento dei carabinieri, Rachel viene ricoverata in pediatria: «Fino alle otto del mattino nessuno la visita e non le viene somministrata alcuna flebo, nonostante nostra figlia avesse fortissimi attacchi di dissenteria e non riuscisse più a bere nulla», raccontano i genitori. Il giorno dopo, il cuore della bambina si ferma, e dopo 30 minuti di manovre di rianimazione viene constatato il decesso. I carabinieri acquisiscono le cartelle cliniche, gli Odiase presentano una denuncia per omicidio colposo a carico dei medici e dell'ospedale, la Procura di Milano apre un'inchiesta con la stessa accusa contro ignoti. Nel novembre 2017, giunge la prescrizione a salvare le sette infermiere accusate (insieme a due medici già condannati). In tribunale, le assistenti sanitarie erano state tutte condannate a un anno di reclusione per omicidio colposo. A carico delle stesse, c’era non solo «la grave mancanza di interlocuzione con i medici», ma pure il «mancato adempimento di specifici doveri di monitoraggio, di verifica, di controllo delle condizioni di Rachel» a partire «dalla mancata registrazione - e quindi comparazione - della quantità di liquidi ingeriti e dei liquidi persi (...) alla frammentaria annotazione delle scariche diarroiche, dal mancato monitoraggio della temperatura corporea all’omessa misura del peso corporeo».
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