11-11-2010, La Spezia(GE) - Liguria
La vicenda risale all'inizio del 2009. In un istituto professionale, un ragazzo chiede alla sua compagna di classe di origini maghrebine, Fatima, di disegnargli sul braccio il suo nome scritto in arabo. Alla scena assistono diversi compagni, ma due ragazze italiane, Patrizia e Lisa (nomi di fantasia), iniziano ad insultarla: «Sei una schifosa araba di merda vattene dall'Italia .. mi fa schifo la scrittura araba … quella penna te la infiliamo in un occhio». Da quel giorno la persecuzione prosegue anche nel tragitto tra scuola e casa. Fatima e i suoi genitori decidono di denunciare tutto. Parte un'inchiesta ma, all'inizio, confortate anche dal silenzio degli insegnanti, Patrizia e Lisa negano o minimizzano. Per il Tribunale dei Minori di Genova si tratta di un caso unico: per la prima volta due sedicenni vengono accusate dalla procura minorile di minacce ed ingiurie aggravate dalla cosiddetta legge Mancino. Il Tribunale intraprende con le due sedicenni una procedura di "messa in prova", ossia otto mesi trascorsi tra i clochard della mensa dei poveri, i bambini stranieri del dopo scuola all'oratorio don Bosco, e un corso di danza etnica.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
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Origini nazionali o etniche | Scuola | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
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