11-01-2013, Monza(MB) - Lombardia
Un cittadino senegalese di 33 anni, B.S., racconta di essere salito sull'autobus e di essersi lentamente diretto all'obliteratrice per timbrare il biglietto. Fermato da due controllori, l'uomo risponde alla richiesta del biglietto mostrandolo, e spiegando che sta andando a timbrarlo. I controllori, non credendo a quanto affermato, strattonano l'uomo e lo fanno scendere dalla vettura, colpendolo sulle braccia e sul collo. L'uomo cerca di spiegare l'accaduto a una pattuglia di carabinieri giunta sul posto ma, stando alle sue dichiarazioni, i carabinieri gli rispondono: "Vaf..., qua siamo in Italia, non in Africa. Stai zitto", e allontanano un cittadino italiano sceso per testimoniare a difesa dell'uomo. Recatosi al commissariato, alla vittima viene negata la possibilità di denunciare l'aggressione subita, perché privo di un referto medico. L'esasperazione per il torto subito, lo spinge a darsi fuoco davanti al Commissariato di polizia. "Volevo solo che qualcuno ascoltasse la mia denuncia", dichiara mentre è in ospedale, dove si trova per alcuni accertamenti.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
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Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Violenze contro la persona | Origini nazionali o etniche | Servizi pubblici | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Adulto 30-65 anni | senegalese | Società |