10-10-2010, Fabrica di Roma(VT) - Lazio
Un carro-attrezzi sta portando via una Volkswagen parcheggiata in divieto di sosta e il proprietario accorre trafelato: «Mi scusi, porto subito via la macchina!», dice Iulian, cittadino rumeno. L'uomo è ospite a cena da Mihai M., suo connazionale, assieme alla moglie, la sorella e il figlio di 2 mesi. E' Mihai ad accorgersi, dalla finestra, che alcuni carabinieri stanno controllando l'auto dell'amico. Dalla finestra, l'uomo avverte i carabinieri che il suo amico sta scendendo, e uno dei militari gli dice: «Scende 'sto c…!». E a Iulian, appena giunto sul marciapiede: «Ci avete rotto il c… Dovete tornare al paese vostro. La legge la facciamo noi». Il carro-attrezzi aggancia l'auto, davanti a un carabiniere che fa cenno con il braccio di procedere, nonostante Iulian sia a bordo. L'autista del carro-attrezzi, stufo delle grida di protesta di Mihai, scende dal mezzo e lo aggredisce mentre sta filmando tutta la scena con il telefonino: «Senti, non mi devi riprendere a me perché…», lo si vede urlargli in faccia, mentre si avvicina all'obiettivo e poi il telefonino vola in aria, e parte un pugno diretto in pieno volto. L'uomo resta sull'asfalto, e riporta fratture multiple facciali, alla mascella e allo zigomo destro. Il figlio di Mihai recupera il telefonino e prosegue la ripresa, minacciato dagli stessi carabinieri. La disputa prosegue nella stazione dei carabinieri, «dove, -dichiara l'avvocato di Mihai- in base al racconto non veritiero di Luigi Crescenzi, il titolare della ditta di carro-attrezzi, e nonostante la presenza dei militari sul posto, viene infatti accreditata e diffusa una versione completamente capovolta, secondo cui sarebbe stato il mio assistito ad aggredire l'autista del carro attrezzi. Questo gravissimo episodio, con la vittima che diventa aggressore, non è purtroppo l'eccezione ma la regola, solo che stavolta esiste un video che impedisce il solito giochetto mediatico che vuol fare credere che i romeni sono tutti cattivi e gli italiani tutti buoni». Mihai M., 62 anni, decide infatti di denunciare alla Procura di Viterbo per lesioni colpose e omissione di soccorso Luigi Crescenzi. E nella stessa querela chiede di identificare «tutti i responsabili» presenti al momento del fatto, facendo esplicito riferimento «al comportamento adottato dai carabinieri che hanno discriminato il sottoscritto perché romeno, favorendo l'aggressore solo perché italiano». L'ipotesi è che ci sia stata omissione di atti d'ufficio. Al vaglio della magistratura, il filmato di 4 minuti e 53 secondi che documenta istante per istante l'aggressione.
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