10-08-2011, Ravenna(RA) - Emilia-Romagna
Fadi Karajeh, palestinese di trentatre anni, da dodici in Italia, si è visto negare la cittadinanza perché nel 2004 era stato fermato mentre era alla guida con tasso alcolemico superiore al consentito. Nel 2005 ha pagato la sanzione pecuniaria decisa dal giudice e da allora non ha più commesso infrazioni. Ma il 1 luglio scorso ha ricevuto un preavviso dal Ministero degli Interni: la sua richiesta di cittadinanza italiana gli è stata negata perché quella violazione al codice della strada dimostrerebbe che non ha raggiunto «un grado sufficiente di integrazione che si dimostra anche attraverso il rispetto delle regole di civile convivenza e delle norme del codice penale». Questo nonostante lui in Italia abbia imparato a fare quattro lavori per non restare mai senza (saldatore, fabbro, verniciatore e pizzaiolo), sia titolare di due qualifiche professionali e sia stato più volte chiamato dal Tribunale a fare da interprete dall'arabo. Fadi Karajeh è ora comprensibilmente arrabbiato e ha chiesto un nuovo esame della sua richiesta e parla esplicitamente di violazione dei suoi diritti. "Se per quell'episodio mi paragonano a un criminale racconta mi fanno sentire tale. Sembra un invito a comportarsi come un criminale. Che modo è questo di tutelare la sicurezza?"
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