09-10-2020, Ravenna(RA) - Emilia-Romagna
Un lavoratore nigeriano di 50 anni, residente da diversi anni a Ravenna e da tempo in servizio come magazziniere per una ditta laziale del settore “food&beverage”, si scontra con il referente dell’azienda per un motivo piuttosto banale: la sostituzione e lo spostamento del suo armadietto. Lui, da cinque anni impiegato in quel settore e ormai “affezionato” alla sua postazione, si sarebbe cambiato nello spogliatoio rinnovato scegliendo lo stesso scomparto che aveva prima. Una decisione arbitraria, non concordata con il superiore, il quale gli avrebbe detto di spostarsi e cambiare anche stanza dello spogliatoio. Anziché spiegare il motivo, avrebbe reagito alle rimostranze del sottoposto con le parole frasi razziste: «Non mi frega un c… , vai via brutto negro». Il lavoratore viene anche licenziato. Lui impugna il licenziamento. Nell’aprile 2021, si conclude la causa. Il lavoratore, licenziato perché accusato di insubordinazione nei confronti di un superiore, dovrà essere reintegrato e retribuito delle mensilità arretrate dal giorno della sospensione, con tanto di contributi. Parallelamente, con in mano la sentenza pronunciata dal giudice del lavoro, sporge querela per le ingiurie a sfondo razzista subite.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Ravenna | RA | Emilia-Romagna | corriereromagna.it | Violenze verbali | Offese, minacce e molestie razziste | ||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Tratti somatici | Lavoro | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Adulto 30-65 anni | Adulto 30-65 anni | Migranti e Richiedenti asilo | nigeriana | Società |