09-04-2019, Roma(RM) - Lazio
Circa dieci profili di esponenti di CasaPound vengono oscurati su Facebook. Il partito di estrema destra accusa gli amministratori italiani di Facebook di essere «palesemente di sinistra». Secca la risposta di un portavoce della società: per i moderatori della piattaforma, il presidente Gianluca Iannone, e altri responsabili del partito hanno violato la policy del social network: «Quando veniamo a conoscenza di contenuti che violano questi standard, li rimuoviamo. Quando una pagina o una persona infrange ripetutamente queste regole, come capitato in questo caso, la rimuoviamo». I social media manager di CasaPound, invocando l'articolo 21 della Costituzione italiana, annunciano querele.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Roma | RM | Lazio | open.online | Violenze verbali | Propaganda razzista | Messaggi razzisti sui social network | |
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Origini nazionali o etniche | Informazione e mass media | Gruppi di estrema destra | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
CasaPound | Migranti e Richiedenti asilo | Media |