09-02-2021, Portichello di Luisago(CO) - Lombardia

G. C., originario del Camerun, in Italia da 13 anni, sta per prendere la seconda laurea in Medicina. Si trova su una panchina della saletta di attesa della stazione a mezzanotte. Sta aspettando, per motivi urgenti e personali, il treno diretto a Milano, che deve passare a breve. Con sé ha solo uno zaino con dentro un libro di pediatria e uno di cardiologia. Nel frattempo, chiacchiera al telefono con la sua fidanzata, si fanno compagnia. È lei a raccontare, su Facebook, cosa accade dopo. "Sento aprirsi la porta della sala della stazione e.... "Tu! Fuori immediatamente da qui". Qualcuno urla, ma G. risponde: “Perché? Sto aspettando il treno!”. Ma il vigilante replica: “Te ne devi andare fuori punto e basta”. A un nuovo tentativo di obiezione: "Ancora? Esci! O chiamo i carabinieri”. G. prova a dire: "Per favore. Li chiami pure". "Non posso far nulla, ma sento il bisogno di raccontarvi tutta la mia indignazione ma soprattutto tristezza. Non è la prima volta che mi succede e non sarà l'ultima. Eravamo solo io e lui e alla fine...cosa risolvi? No caro G.! Io non ci sto a questa umiliazione gratuita solo per partito preso. Anzi per colore preso". Dopo il racconto di F. D. G., FerrovieNord ha diffuso una nota per raccontare la sua versione della vicenda che ha coinvolto il vigilante.