08-08-2014, Milano(MI) - Lombardia
Francesco Borgonovo scrive su Libero: "Ebola, lebbra e scabbia: non accusate di razzismo chi denuncia il contagio". E commenta: "Ora, siamo davvero in grado di sapere chi arriva da queste zone? Quanti sono, dove e in che condizioni giungono in Italia? La risposta, ovviamente, è no, considerato il modo in cui viene gestita l'immigrazione a casa nostra. Adesso sappiamo con certezza quali sono i rischi. Ovvio, a scrivere queste cose si viene immediatamente tacciati di razzismo, ci si prendono gli sberleffi dei nobili pensatori progressisti, che ti guardano come se fossi un orango (e, tra l'altro, non c'è niente di male negli oranghi). Però bisogna prendere atto che sul nostro territorio si manifestano casi di malattie scomparse da anni, tra cui la tubercolosi. Parlare di un lebbroso a Treviso sembra fantascienza o una brutta barzelletta. Invece c'è, e chissà che conseguenze avrà. Temiamo per l'Ebola e per altri flagelli. E tutto perché da anni soffriamo di buonismo a oltranza: una malattia senile del comunismo. Letale, per di più".
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