08-07-2017, Roncolevà(VR) - Veneto
Per oltre una settimana, gli abitanti della frazione di Trevenzuolo nel Basso Veronese, settecento anime, protestano contro l’arrivo di circa 40 richiedenti asilo, ospitati all’interno di una villetta di due piani sulla strada provinciale Trevenzuolo-Mantova. I cittadini posizionano davanti alla struttura due tende canadesi, televisori, un frigorifero e il necessario per sorvegliare la zona, e su una ringhiera anche lo striscione “Roncolevà alza la testa”. «Abbiamo paura che questi profughi in un paese minuscolo e privo di servizi come il nostro si ritrovino inevitabilmente a vagabondare e a bighellonare in giro - affermano-. Di conseguenza temiamo per la nostra piccola e tranquilla comunità». Presenti in massa pure gli attivisti di “Verona ai Veronesi”, il comitato di destra della città scaligera. Tra gli abitanti c’è chi giura che non si tratta di razzismo, ma su Facebook compaiono numerosi insulti contro i profughi, mentre altri parlano di business per le cooperative e chiedono “lo stop dell’invasione”. Il procuratore di Verona, nel febbraio 2020, chiede, per quei fatti, un processo con rito direttissimo per una ventina di persone per violazione della legge Mancino, “per incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Roncolevà | VR | Veneto | lastampa.it | Violenze verbali | Manifestazioni pubbliche razziste | ||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Origini nazionali o etniche | Accoglienza | Gruppi non partitici e di privati cittadini | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Migranti e Richiedenti asilo | Società |