08-07-2011, Bologna(BO) - Emilia-Romagna
La Corte d'Appello di Bologna, presieduta da Vincenzo De Robertis, rispondendo alla Procura dei Minori che le chiedeva di affidare una bambina rom di 12 anni ai servizi sociali per darle una vita migliore in comunità, risponde che "anche se non va a scuola non la togliamo alla famiglia. È un modo di vita normale per condizione e per origine. La condizione nomade e la stessa cultura di provenienza non induce a ritenere la sussistenza di elementi di pregiudizio per la minore". Per la Corte,quindi, non mandare a scuola una bambina rom e farla vivere in condizioni igieniche precarie non rappresenta un "pregiudizio" sufficiente.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Bologna | BO | Emilia-Romagna | La Repubblica | Discriminazioni | |||
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Pratiche culturali | Rapporti con le istituzioni | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Impiegati nella pubblica amministrazione | Minore < 18 anni | Rom | rom | Istituzioni |