07-08-2011, Milano(MI) - Lombardia
Tra le bancarelle di piazzale Lagosta, a Milano, una signora «italiana», si innervosisce per la presenza di due donne coperte da un niqab nero, che lascia aperta solo una fessura per gli occhi, e reagisce urlando: «Mi fate paura urla è vietato dalla legge». Quindi si avvicina e tira il velo a entrambe, scoprendone i volti in pubblico. Quindi chiama i carabinieri, che la raggiungono quando ormai è tutto finito. «Una semplice lite» confermano. Ma la legge invocata ancora non c'è, anche se il 2 agosto la commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato un disegno di legge che vieta di «celare o travisare il volto» in pubblico e prevede multe fino a cinquecento euro per chi indossa indumenti «di origine etnica e culturale, quali il burqa e il niqab». Si tratta di una modifica della norma già in vigore che prescrive di essere sempre riconoscibili, per ragioni di sicurezza. E' certamente il segnale di «un malessere». E di parecchia confusione tra fede musulmana, estremismo, libertà e costrizioni in una convivenza ancora da costruire.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Milano | MI | Lombardia | Corriere della Sera | Violenze fisiche | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Violenze contro la persona | Appartenenza religiosa | Relazioni Sociali | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Adulto 30-65 anni | Musulmani | Società |