07-02-2020, Cerignola(FG) - Puglia
Un bambino cinese di 8 anni (tornato nel nostro Paese il 23 gennaio, dopo essere stato per oltre due settimane a Wenzhou, in Cina, a circa 800 chilometri da Wuhan, focolaio dell’epidemia del coronavirus) per tornare sui banchi di una scuola, deve esibire un certificato medico. Il dirigente scolastico ha chiesto alla famiglia di procedere a una visita pediatrica per accertarsi che l’allievo sia “in buona salute”. Nonostante le indicazioni del ministero dell’Istruzione di non escludere dalla frequenza scolastica gli alunni rientrati dalla Cina, e nonostante i 14 giorni di osservazione già trascorsi in casa (e le buone condizioni di salute di tutta la famiglia), il piccolo, nato in Italia, non può tornare a scuola. Il caso è diventato un vero e proprio allarme sociale, forse a seguito della diffusione virale di un messaggio scritto in una chat di genitori. Un allarmismo, del tutto ingiustificato, che ha causato problemi anche all’esercizio commerciale dei genitori, che si è svuotato.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Cerignola | FG | Puglia | Open | Discriminazioni | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Origini nazionali o etniche | Scuola | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Adulto 30-65 anni | Minore < 18 anni | cinese | Società |