05-12-2009, Biella(BI) - Piemonte
Ibrahim M'Bodi, cittadino senegalese con regolare permesso di soggiorno, 35 anni, viene ucciso con nove coltellate. Il corpo di Ibrahim viene trovato senza vita nel canale di scolo di una risaia a Ghislarengo, nel Vercellese: un acquaiolo passando di lì, nota il cadavere e dà l'allarme. Per diverse ore la salma rimane all'obitorio di Vercelli senza un nome: la vittima non ha indosso documenti, e solo dalle impronte digitali i carabinieri riescono a identificarlo. Davanti ai carabinieri, dopo un breve interrogatorio, Michele D'Onofrio, un artigiano della zona, confessa subito. Si tratta del suo datore di lavoro: non voleva pagargli gli arretrati, gli aveva perfino detto d'iscriversi al registro degli artigiani per sbarazzarsi di lui come dipendente, ma Ibrahim voleva i suoi soldi che gli spettavano di diritto. Esperto di arti marziali, l'assassino dichiara: «Lui ha tirato fuori il coltello e allora ho reagito, un momento di follia». Le organizzazioni sindacali indicono un presidio davanti alla prefettura di Biella, perché «l'omicidio di Ibrahim da parte del suo datore di lavoro non può passare sotto silenzio. Fatti di inaudita gravità come questo, rientrano in un clima generale di imbarbarimento dei rapporti sociali, con la possibile aggravante dell'odio razziale».
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Biella | BI | Piemonte | La Stampa | Violenze fisiche | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Morti provocate da violenze, abusi e maltrattamenti | Origini nazionali o etniche | Lavoro | |||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Giovane 18-29 anni | senegalese | Società |