04-07-2011, Lanusei(OG) - Sardegna
Il gestore dell'Hotel Belvedere, Antonello Cadeddu, 55 anni, aveva offerto la propria disponibilità ad ospitare alcuni profughi provenienti dal Nord Africa, d'intesa con la protezione civile regionale. Ma al loro arrivo, ai 18 profughi viene negata l'ospitalità. «Mi sento un verme, mi vergogno davanti a queste persone piene di dignità fuggite dal loro paese», dichiara l'uomo, spiegando di essere stato costretto a cedere alle pressioni della proprietà della struttura, che ha manifestato contrarietà alla sua iniziativa di accogliere i profughi, indicata come un rischio di declassamento dell'albergo. «Sono in ritardo con l'affitto, perciò quando la proprietà mi ha diffidato annunciando azioni legali, ho dovuto ritirare la disponibilità. Dal Comune mi è stato detto che queste persone erano delinquenti che alla fine, non solo non avremmo visto un soldo dalla protezione civile, ma che ci sarebbe toccato bruciare i materassi», continua l'uomo. Intanto le sei famiglie con bambini vengono trasferite con l'interessamento della Provincia in un altro hotel a Girasole. Il sindaco di Lanusei, Virginia Lai, invece, prova a ridimensionare la vicenda «Sulla strada non si lascia nessuno. Abbiamo grande rispetto per i rifugiati, ci mettiamo al loro posto, e io ho agito secondo questo punto di vista. A breve avremo un incontro con una cooperativa sociale per individuare appartamenti che ospitino i profughi. Li accogliamo a braccia aperte e col rispetto dovuto, ma nella concretezza».
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