04-06-2021, Paderno Dugnano(MI) - Lombardia

Dopo aver chiesto informazioni per un appartamento in affitto ad un’agenzia immobiliare, una donna nigeriana riceve per sms insieme alle condizioni contrattuali il seguente messaggio: “La proprietà per sue motivazioni personali vuole inquilini italiani e no animali”. La donna, residente in Italia da cinque anni, si rivolge agli avvocati dell’Asgi, che intervengono con una lettera alla titolare dell’agenzia immobiliare e per conoscenza all’Unar e alla Camera di Commercio, incaricata per legge sulla sorveglianza dell’attività degli agenti immobiliari. L’Asgi afferma che il comportamento dell’agenzia immobiliare è contrario alla legge perché “il nostro ordinamento vieta che il privato contraente possa escludere taluno a priori da una proposta contrattuale, esclusivamente sulla base della sua nazionalità”. Il proprietario dell’immobile e l’agenzia immobiliare vanno anche contro l’art. 43 comma 2 del Testo unico sull’immigrazione, per comportamento discriminatorio perché si sono rifiutati rispettivamente di “fornire l’accesso all’alloggio allo straniero regolarmente soggiornante in Italia soltanto in ragione della sua condizione di straniero” e “di fornire beni o servizi offerti al pubblico ad uno straniero soltanto a causa della sua condizione di straniero”. Asgi chiede all’agenzia immobiliare di “rimuovere immediatamente dalle Vostre comunicazioni qualsiasi riferimento alla nazionalità dei possibili contraenti” e di “inserire nei moduli di mandato dei Vostri clienti la clausola secondo la quale non verranno trasmessi al pubblico messaggi contenenti criteri selettivi dei contraenti che facciano riferimento alla nazionalità degli stessi”.