03-10-2018, Roma(RM) - Lazio

Una coppia di cittadini italiani del quartiere Trionfale, lui piccolo imprenditore lei impiegata, passeggia frettolosamente, quando incrocia un auto. Infastiditi della presenza dell’auto in una zona a traffico limitato, le sbarrano la strada e aggrediscono la donna che è al volante: calci e pugni a volontà che procurano alla vittima, la titolare di una agenzia turistica originaria di Bamako (Mali) ma di nazionalità italiana, lesioni guaribili in quaranta giorni. Mentre la moglie furibonda spaccava a calci uno specchietto revisore dell’auto della malcapitata, l’uomo si è scagliato direttamente dentro l’abitacolo della vettura dove, tra un pugno e uno schiaffo, ha sferrato alla donna un morso così forte che le ha quasi reciso un dito. «Così negra impari a guidare», le ha detto. Anche un agente della Polizia, intervenuto per bloccare gli aggressori, è stato insultato: «Che cosa fai, difendi una negra?». Nel marzo 2020, il sostituto procuratore, ricevuta l’informativa dal Corpo della polizia di Roma Capitale, completa l’indagine preparandosi a portare a processo i due indagati. Secondo il capo di imputazione, i due coniugi, oltre ad aver rotto lo specchietto retrovisore, avrebbero procurato alla donna «una distrazione cervicale, la contusione a una spalla e una morsicatura alla mano sinistra». La lacerazione si è infettata al punto da richiedere diversi trattamenti antibiotici e terapie di riabilitazione. Ad aggravare la vicenda, gli insulti razzisti che hanno accompagnato l’aggressione: a partire dal «torna nel tuo Paese negra di m...».