02-12-2018, Udine(UD) - Friuli-Venezia Giulia
Secondo il nuovo "Regolamento per i servizi educativi per la prima infanzia", non saranno ammessi al nido i figli di chi non dimostrerà di avere la residenza in città. Secondo l'opposizione i più penalizzati sono i figli di richiedenti asilo e "gli udinesi più fragili". La normativa precedente per l'erogazione dei servizi educativi per la prima infanzia prevedeva un percorso particolare, e sicuramente più semplice, per i "bambini residenti nel Comune di Udine e con almeno uno dei genitori residenti". Requisito che i familiari dovevano esporre già al momento della presentazione della domanda di ammissione al servizio e mantenuto durante la sua fruizione. Ma, prima, nell'articolo 4 del Regolamento si leggeva che, per i figli di stranieri ospitati nelle diverse strutture di accoglienza si poteva prescindere "dal requisito di residenza", ed era, infatti, sufficiente soltanto un domicilio. La maggioranza Lega-Forza Italia avrebbe modificato proprio quell'articolo, nelle stesse ore in cui il Parlamento convertiva in legge il decreto n.113/2018.
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