02-02-2010, Roma(RM) - Lazio
Tra il 2008 e il 2009, Medici senza Frontiere esegue due visite, a distanza di 8 mesi l'una dall'altra, in 21 centri suddivisi nelle tre differenti categorie tra CIE, Centri di identificazione ed espulsione, CARA, Centri di accoglienza per richiedenti asilo e CDA, Centri di accoglienza disseminati sul territorio nazionale. Il quadro generale presentato dei soprusi subiti dai migranti è allarmante: «I centri per immigrati sembrano operare come enclave con regole, relazioni e dimensioni di vita propri, senza controlli esterni e di indicatori di qualità. Ci siamo trovati di fronte a un atteggiamento ostile da parte dei gestori, incontrando difficoltà nel condurre liberamente l'indagine, subendo limitazioni e dinieghi nell'accedere in determinate aree. Emblematici i casi dei centri di Lampedusa e del Cie di Bari dove è stata negata dalla Prefettura l'autorizzazione a entrare nelle aree alloggiative, nonostante la visita di Msf fosse stata comunicata con diverse settimane di preavviso».
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Roma | RM | Lazio | Corriere della Sera | Discriminazioni | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Origini nazionali o etniche | Cie, Cas, Cara, Sprar e Hotspot | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Impiegati nella pubblica amministrazione | Istituzioni |