01-09-2013, Reggio Emilia(RE) - Emilia-Romagna
Rania Abdellatif e Marwa Mahmoud, due ragazze italiane di origine egiziana che lavorano per il Comune di Reggio, si presentano alla palestra Fit Village per iscriversi. Alla reception viene detto loro che non c'è posto. Le due amiche, convinte di essere state vittime di un atto discriminatorio, si rivolgono ad un avvocato. «La situazione - spiega Marwa - non ci convinceva molto. Pensando di essere state discriminate, abbiamo fatto chiamare la palestra da una nostra amica. Presentatasi con il nome fittizio di Alessia Corradini, le è stato fissato subito un appuntamento per il pomeriggio successivo, assicurandole che non c'era alcun problema di posti e che sarebbe stata iscritta sin dal giorno seguente». Ma i proprietari della palestra ribattono che si tratta solo un malinteso.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Reggio Emilia | RE | Emilia-Romagna | La Gazzetta di Reggio | Discriminazioni | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Appartenenza religiosa | Pubblici esercizi | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Giovane 18-29 anni | Musulmani | italo egiziana | Società |