01-07-2007, Milano(MI) - Lombardia

Un gruppo di cinque cittadini peruviani, fra cui tre donne, erano finiti in carcere con l'accusa di aver picchiato dei vigili durante la cosiddetta rivolta del parco Cassinis. «Un pomeriggio di follia collettiva», aveva dichiarato l'ex capo dei vigili Emiliano Bezzon, e il vice sindaco Riccardo De Corato, con l'occasione, aveva richiesto più polizia nei parchi. Ma i giudici della decima sezione penale assolvono, dopo tre anni, i cittadini peruviani, condannando soltanto colui che si era sottratto all'arresto. Nella sentenza si parla di «incongruenze e divergenze» nella ricostruzione dei vigili, e si scagionano le tre donne: «Non avevano né la coscienza né la volontà di ostacolare il compimento di un atto d'ufficio, ma intendevano impedire l'esercizio di violenza da parte del pubblico ufficiale» che aveva preso un ragazzo, loro parente, e lo teneva, secondo il racconto delle imputate, «con la testa a terra». Le donne «hanno riportato fratture ben più gravi di quelle subite dagli operanti, dotati di tutt'altra struttura fisica», scrivono i giudici, ed è «provato» che uno dei vigili «aveva estratto il bastone distanziatore e lo aveva roteato in giro colpendo entrambe le sorelle, anche quella in stato di gravidanza». Concludono i giudici: «La scena che appare ai frequentatori del parco è quella di alcuni uomini molto robusti e muniti di manganelli che si accanivano contro tre donne, di cui una anziana e una incinta». I magistrati sollevano dubbi anche sulla gravità delle ferite riportate dagli agenti.