01-06-2013, Roma(RM) - Lazio
Una giovane rumena sale su un mezzo Cotral diretto a Ponte Mammolo e si concentra su un libro da leggere. Michele Savoni, anche egli sul mezzo, in compagni della fidanzata e di alcuni amici, si alza e, mentre si avvicina alla giovane, inizia a insultarla dicendole che puzza, che è una "zoccola", che deve spostarsi in fondo all'autobus, che deve eseguire (senza discutere) i suoi ordini. Per essere ancora più persuasivo, le dice che se lei avesse provato a sgarrare, lui l'avrebbe menata. La ragazza, spaventata a morte, va a sedersi all'ultimo posto, immobilizzata dalla paura. Mentre il resto dei passeggeri annichilito e terrorizzato resta seduto. A far scattare l'inchiesta, è l'autista, che scandalizzato dalla violenza del giovane, chiama gli agenti del commissariato di San Basilio. Il giovane viene accusato di "di violenza privata con l'aggravante della discriminazione razziale". Per altro, il giovane era stato aizzato dalla compagna e dagli amici, a loro volta finiti sotto processo davanti al Tribunale dei minori. Nel settembre 2016, Savoni viene condannato dal magistrato ad una "punizione" esemplare: zappare la terra due volte a settimana e per nove mesi in un campo agricolo del Campidoglio. A convincere il magistrato a concedergli quest'occasione, è stato anche il rammarico espresso nel corso dell'udienza dall'imputato che, interrogato dal pubblico ministero, ha detto di essere pentito del mio comportamento.
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