01-01-2012, L'Aquila(AQ) - Abruzzo
Un giovane imprenditore rumeno, collaboratore di un'azienda specializzata in prodotti caseari e in possesso di partita Iva, si rivolge, nell'aprile 2011, a Confidi per chiedere un prestito agevolato di 15 mila euro per l'acquisto di un furgone per avviare una seconda attività. Il giovane, sicuro di ricevere i 15 mila euro, contatta un privato per comprare un furgone e, per bloccare l'acquisto, dando anche un cospicuo anticipo. Dopo 3-4 mesi, il Confidi non comunica ancora l'esito della richiesta all'imprenditore, che si rivolge direttamente alla Carispaq per avere delle spiegazioni su un ritardo così ingiustificato: la sua richiesta era stata bocciata dalla banca senza nessuna spiegazione. Il Confidi ha proposto, allora, di tentare con la banca Tercas. Ma purtroppo anche lì con esito negativo. "Come non pensare che la causa dei due rifiuti sia la mia nazionalità?", conclude l'imprenditore.
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Giovane 18-29 anni | rumena | Società |