E’ andato in onda in tv in due puntate, quello che avrebbe dovuto essere “il capolavoro epico” della Lega Nord. Renzo Martinelli, regista del film, è uno degli “intellettuali” di riferimento del Carroccio. Il film “Barbarossa”, voluto fortemente da Bossi e dalla Lega, ha fatto un nuovo flop. Il film era già stato un insuccesso al botteghino. Eppure questo kolossal in salsa padana era stato molto sponsorizzato dal Carroccio che vedeva in Alberto da Giussano, l’eroe moderno dei tempi antichi che lottava contro un sistema centralizzato (la loro “Roma ladrona”, per intenderci). Eppure la pellicola ricevette un sacco di soldi, proprio con la coproduzione della Rai (Rai Cinema e Rai Fiction) e con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali.
Forse è a causa di queste “sollecitazioni culturali padane” che rimbalza sul web da qualche giorno un fumetto di ben 23 pagine, pur risalente al 2006, vergato da un certo Roberto Volpi. O forse è una risposta intelligente a chi ha dato grande visibilità alle recenti dichiarazioni di Roberto Maroni assecondando un’interpretazione unicamente “opportunistica” della propaganda xenofoba e razzista con la quale la Lega Nord ha ricercato il consenso dell’elettorato. Il “ci abbiamo marciato”, per chi l’avesse dimenticato, ha prodotto un concretissimo razzismo istituzionale sia a livello nazionale che locale.
Ma torniamo al fumetto. Si tratta del primo numero di un fumetto “speciale” che ha come protagonista un supereroe mascherato in lotta contro il male. Ma a guardarlo meglio, non si tratta né di Hulk, sebbene sia tutto verde, né di un ninja, sebbene armato fino ai denti, ma di un ineffabile “Capitan Padania”. La pagine raccontano le gesta di quest’eroe in salsa padana dotato di casco, spada laser e “scudo telecomandato” che parte all’avventura al fianco del popolo leghista per proteggere la “Padania libera”. Una sorta di ultra-moderno discendente di quell’Alberto da Giussano che il film voleva celebrare.
Ed è lo stesso condottiero a presentarsi sulla prima pagina: “Capitan Padania è il mio nome di battaglia. Infatti tutto ebbe inizio con la battaglia combattuta a Legnano il 29 maggio 1176 tra i Comuni Padani e l’esercito romano-germanico di Federico Barbarossa. In quel giorno i padani sconfissero il nemico e divennero i legittimi padroni delle proprie terre e di sé stessi. Alberto da Giussano fu il condottiero che portò i padani a conquistarsi con il loro sangue, la libertà ed un giorno non lontano il popolo padano si leverà in piedi per chiedere l’Autogoverno e si riprenderà ancora la libertà. Combatto il male in nome della giustizia, della verità, della pace e dell’amore, affinché si raggiunga un’autonomia della Padania salvaguardando le nostre tradizioni e la storia, con la riaffermazione della cultura e della lingua padana. Il mio costume si ispira al grande condottiero, ma di questo parleremo nella prossima storia”. Chiara anche la dichiarazione d’intenti …
La “storia” a fumetti è ambientata ai tempi del dibattito leghista sull’ingresso della Turchia in Europa. Durante una splendida giornata a “Legaland”, nel bel mezzo di una tipica manifestazione leghista in cui si inneggia “alla radici cristiane” e si urla contro il “pericolo islamico”, un gruppo di kamikaze “turchi” si presenta per “spazzare via gli infedeli”. Invece di farsi esplodere, i kamikaze lanciano un missile contro un giovane Bossi, che sta tenendo un comizio. Ma è il super-scudo telecomandato di Capitan Padania a salvare il Senatur. Il tutto continua con dialoghi assurdi (“Turco, turchino, turchese, chi sarà il primo ad andare a quel paese?”); frasi in dialetto, stereotipi razzisti e xenofobi della peggior specie, anatemi di Bossi (“Contro il terrorismo e la macchinazione eversiva…”).
Dopo l’ampolla del sacro Po, i riti celtici e le vie intitolate alla Padania, ora il Carroccio ha anche il suo super eroe, moderna reincarnazione dell’Alberto nordico. E intanto il regista Martinelli, imperterrito, prepara una nuova fiction su “Marco d’Aviano”, il prete che coordinò una nuova “Santa alleanza” per “cacciare l’Islam dall’Europa”.