Una pagina Facebook intitolata “Via i rom”, una raccolta firme e una manifestazione con blocco stradale: così hanno reagito alcuni cittadini della zona di Lago Patria, nel comune di Giugliano, a nord di Napoli, all’insediamento dei circa 550 rom sgomberati dal campo dove risiedevano prima.
Questi i fatti: il 4 ottobre scorso, circa 550 rom sono stati allontanati dall’area in cui risiedevano, dopo che la magistratura ha disposto lo sgombero a causa dell’alto livello di rifiuti tossici presenti nel terreno. Allo sgombero non è seguita alcuna soluzione alternativa, e così le persone hanno cercato autonomamente un altro luogo dove risiedere, che hanno trovato nell’area adiacente all’uscita Lago Patria della superstrada.
Ma il loro arrivo ha provocato le proteste degli abitanti del quartiere: sabato 6 ottobre scorso circa quattrocento persone hanno bloccato la strada statale Domitiana, circondate da un cordone di polizia, e si sono dirette verso il nuovo insediamento. La stampa locale parla di “tensione altissima”, e riporta slogan e insulti all’indirizzo dei rom, come “Se non li caccia la polizia ci pensiamo noi”, oppure “Ma con chi vogliamo ragionare? Con queste bestie?”.
Inoltre, i cittadini hanno dato vita a diversi gruppi su Facebook, e a una pagina sul sociale network in cui si chiedeva l’allontanamento dei rom. La pagina, e alcuni gruppi – su uno, denominato “Cacciamo i Rom da Lago Patria”, si leggeva: “prendiamo esempio da Ponticelli” – sono stati cancellati dopo essere stati segnalati per razzismo. Nonostante ciò, i cittadini starebbero organizzando delle riunioni per creare diverse iniziative, coordinate attraverso il gruppo Facebook – Lago Patria: emergenza rom -, culminanti in una raccolta di firme.