Cronache di ordinario razzismo
Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.
Torna il Kibaka Film Festival, dedicato al cinema africano e giunto all’ottava edizione, arricchito dal diretto coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto G.Galilei di Firenze. 15 cortometraggi e tre film saranno proiettati tra il 14 e il 15 febbraio, rispettivamente al Museo Istituto Fiorentino di Preistoria (via dell’Oriuolo 26) e il Cinema della Compagnia (via Cavour 50/r). Quest’anno il programma vuole valorizzare il decennio internazionale per le persone di origine di africana proclamato dalle Nazioni Unite, dal 2015 al 2014, e che punta a far emergere la realtà
dell’attuale Afro-discendenza, ancora vittima di razzismo e discriminazione. Il Kibaka vuole enfatizzare la bellezza e l’importanza della cultura afrodiscendente come elemento in
grado di fondersi alle culture del mondo e come una forza capace di arricchire e trasformare le realtà culturali e artistiche mondiali.
L’obiettivo è far nascere a Firenze e in tutta la Toscana un nuovo sguardo sulle giovani generazioni afro europee, allo scopo di promuovere tramite le scuole il lavoro di artisti e talenti emergenti. In modo particolare le testimonianze si rivelano come uno specchio della realtà europea in piena trasformazione culturale dove le differenze sono minacciate dal ritorno di ideologie estremiste e nazionaliste.
Tra i tanti eventi previsti, il 14 febbraio, alle 15, è previsto un incontro con gli studenti di quinta del Galileo con i registi afrodiscendente Cecilia Garding e Kassim Yassin.
Per quanto riguarda il programma della rassegna, in evidenza Kimpa Vita: La madre della rivoluzione africana, di Ne Kunda Nlaba RDCpongo/Angola (2016), che riguarda la tratta degli
schiavi, il colonialismo, le discriminazioni e lo scempio della Chiesa di quel tempo. Children’s children, di Rikki Beadle-Blair – Tritan Fyn – Aieduenu UK 2021, qui l’argomento è sulla memoria del passato e le consapevolezze dell’essere diverso.
Per il 15 febbraio, la proiezione per tutti nel Cinema La Compagnia il programma comincia con tanti corti, quest’anno grazie a AFROBRIX (un festival di cinema, musica, arte e
cultura intorno al concetto e alla realtà dell’afrodiscendenza, che si svolge a Brescia) tre corti afrolatino: Jamaica & Tamarindo: Afro tradition in the Heart of (Mexico), di Ebony Bailey, “parla del Il fiore della Giamaica e il tamarindo sono ingredienti tipici in Messico, che racconta le storie di 4 persone legate all’Africa”; Lipstick, di Baharam Shabestari (Cuba) che apre una finestra sulla
educazione LGBTQ e Soul River and Black Memories di Taize Inácia e Thaynara Rezende (Brasile) “un musical nero che racconta il processo violento degli schiavi neri in Brasile” e
distachiamo anche il lungo metraggio con 7 premi internazionale: “Por aqui tudo bem . Qui va tutto bene”, di Pocas Pascoal, un film del 2011, ma ancora molto attuale, perché parla del dramma che ancora oggi le donne nere subiscono quando scelgono l’Europa come nuovo luogo dove ricominciare a vivere, ma presto scoprono l’inferno dantesco.
Quest’anno anche una Masterclass documenting BLACK ITALY, con Fred Kuwornu, regista-produttore afrodiscendente nato in Italia e residente a New York.
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO, DALLE ORE 17.30 >> INGRESSO GRATUITO
Ore 17.30 – Proiezione cortometraggi Afrobrix
LONTANO (di Andrea Banfi, Italia, 2021, 22′)
Ibrahim è un immigrato africano in Italia. Lavorando come fattorino senza garanzie, lotta per guadagnarsi da vivere. Lontano dalla sua famiglia, Ibrahim cerca di guadagnare di più con il business della droga per permettersi il viaggio nel suo paese.
BABY BLUES (di Mamadou Diop, Francia, 2021, 15′)
Mathilde sta vivendo gli ultimi istanti della gravidanza, il cuore del suo bambino ha smesso di battere. La sua presunta negligenza, il suo umore, gli appuntamenti medici mancati portano rapidamente ad una sensazione di disagio col suo partner.
LIPSTICK (di Bahram Sadeghi Shabestari, Cuba, 2019, 12′)
La comprensione dell’amore e del piacere può nascere all’interno di qualsiasi essere umano indipendentemente dal genere o dagli orientamenti sessuali. Se non educhiamo sulle questioni LGBTQ, molti transgender continueranno ad essere ignorati e rimarranno in silenzio e solitudine. Gli esseri umani hanno bisogno di esprimere la propria identità e rivelare chi sono veramente.
SOUL RIVER AND BLACK MEMORIES (di Taize Inácia e Thaynara Rezende, Brasile, 2019, 20’)
Un “musical nero” basato sui ricordi dei neri schiavizzati sulle rive del Rio das Almas (Brasile). Attraverso la forza della danza e le manifestazioni culturali afro-brasiliane, vengono rappresentati traumi e ricordi della schiavitù.
BUP (di Dandara de Morais, Brasile, 2018, 7’)
Bup è l’assenza di silenzio. Una frenetica tragicommedia sulla presenza dell’angoscia, dell’insicurezza scomoda e dell’inquietudine costante. Che peccato aver lasciato l’utero.
Ore 19:30 – Proiezione cortometraggi Afrobrix
THE EBRIMA’S JOURNEY (di Ruda Rosa Cordaro, Portogallo, 2021, 14′)
Un ritratto poetico di un griot chiamato Mbye Ebrima e del suo strumento, la Kora. Viene dal Gambia e attualmente vive a Lisbona. Cinque anni dopo essere arrivato a Lisbona decide di produrre un Festival sulla Kora, ispirato da suo padre. Ora Ebrima sogna di portare il suo festival in altri paesi.
THE BLACK HOLE (di Oussama Lamharzi Alaoui, Marocco, 2019, 7′)
Il suo colore della pelle gli ha fatto cambiare idea sul vedere il mondo e lo ha limitato da solo in un barile. La sua vita cambierà quando incontrerà un venditore di palloncini.
JAMAICA & TAMARINDO: AFRO TRADITION IN THE HEART OF MEXICO (di Ebony Bailey, Messico, 2019, 20’)
Il fiore della Giamaica e il tamarindo sono ingredienti tipici in Messico, ma la loro storia viene da un luogo molto più lontano. In questo breve documentario, incontriamo quattro persone per esplorare l’identità africana a Città del Messico, un’identità che va oltre il semplice colore della pelle.
CALL ME NEGUINHO (di Selim Harbi, Capo Verde, 2019, 10’)
Neguinho, letteralmente “negretto”, è un nome carico di significati colonialisti, razzisti, che parla di sé stesso e del passato di pesante schiavitù a Capo Verde, ma anche altrove. Renato porta questo nome consapevolmente, come una forte affermazione di empowerment. Tra sogno e realtà, riallacciandosi con il suo io profondo, Neguinho è in movimento, alla ricerca della luce.
Ore 20:45 – Inaugurazione 8° edizione Kibaka Florence Festival
Interventi di: Tiziana Chiappelli (Ass. Progetto Arcobaleno/Progetto Bella Presenza), Juntin Thompson (BHMF – Black History Month Florence), Donata Bianchi (Comune di Firenze) e Matias Mesquita (Kibaka Florence Festival).
+ a seguire
Conversazione con Fred Kuwornu, produttore e filmmaker afrodiscendente nato in Italia e residente a New York.
Ore 21:30 – Proiezione film
POR AQUI TUDO BEM (di Maria Esperança Pascoal, Portogallo, 2011, 94′)
Alla fine dell’estate del 1980, Maria e Alda, due sorelle di 16 e 17 anni, si rifugiano a Lisbona per fuggire dalla guerra in Angola. Del padre, rapito quattro anni prima, non si sa nulla. Sopravvivendo senza denaro, tra dormitori e incontri casuali, Maria e Alda aspettano, inutilmente, il ritorno della madre dall’Angola.
Ore 23:10 – Proiezione film
LE FRANC (di Djibril Diop Mambéty, Senegal, 1994, 45′)
Marigo è un giovane suonatore ambulante di congoma. Ha pochi soldi e la padrona di casa è molto risentita con lui perché da mesi non paga l’affitto. Un giorno decide di comprare un biglietto della lotteria. Per paura che qualcuno possa rubarglielo lo incolla all’interno della porta di casa. Lo stupore è grande quando scopre che il biglietto ha vinto il primo premio. Ma c’è un bizzarro imprevisto: Marigo non riesce a staccare il biglietto dalla porta e così deve recarsi in città con la porta intera sopra un autobus per riscuotere la somma.
Si consiglia di arrivare al cinema con anticipo per permettere i controlli del Super Green Pass, obbligatorio per l’accesso alla sala. Per tutta la durata della proiezione è obbligatorio indossare la mascherina FFP2.