Cosa hanno vissuto i minori che arrivano sulle nostre coste? A quali pericoli sono scampati, affrontandoli spesso da soli? Cosa li ha portati nel Mediterraneo centrale, sulla rotta migratoria più letale del mondo?
Quasi un quarto dei sopravvissuti soccorsi in mare dalle navi di SOS MEDITERRANEE sono minori. Le navi Aquarius e Ocean Viking hanno salvato uomini, donne e bambini cercando anche di raccogliere le loro storie. Siamo testimoni del fatto che l’80% dei minori viaggi da solo, senza genitori o adulti di riferimento. Viaggi che durano mesi, a volte anni, scanditi spesso da detenzione, abusi e lavori forzati.
Il dossier “Giovani naufraghi”, pubblicato da SOS MEDITERRANEE, racconta storie di viaggi e di fughe via mare sulla base di decine testimonianze raccolte a bordo (116). Delle loro stesse parole e silenzi. Sull’orlo spesso dell’indicibile. James, Esther, Sélim, Souleyman, Yasmine, Magdi, Youssouf, Abdo, Hamid e Yussif ci raccontano un’avventura che spesso ricorda l’Odissea. Prima di essere «migranti» sono soprattutto adolescenti con storie particolari, spesso molto difficili, vittime di isolamento e particolarmente esposti a molteplici abusi durante il viaggio.
Insieme a Ivan Mei, specialista di Child Protection dell’UNICEF, la giornalista del Corriere della Sera Marta Serafini e Alessandro porro, presidente di SOS MEDITERRANEE Italia, parleremo delle testimonianze, delle rotte di terra e di mare percorse da ragazzi, spesso non accompagnati, dei pericoli, dei terribili abusi subiti, ma soprattutto del dovere di prestare assistenza e garantire protezione a questi ragazzi che giungono sulle nostre coste.