Cronache di ordinario razzismo
Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.
Alla coreografa e artista visiva Ligia Lewis è dedicato il PRISMA 2023, il progetto espanso di rifrazioni che coinvolge diversi luoghi e partner offrendo alla città l’attraversamento dell’opera di un’artista internazionale. Complaint, A Lyric connette una serie di azioni dell’artista transdisciplinare, indagandone la produzione coreografica, la sperimentazione audiovisiva e approfondendone insieme la riflessione estetica e politica in un talk. Nella sua permanenza a Roma, Ligia Lewis entrerà poi in contatto con diverse comunità che abitano la città, attraverso un workshop intensivo rivolto a performer e artistə in formazione, e un appuntamento con l’associazione CivicoZero, per praticare insieme le geometrie della reciprocità. Ligia Lewis esplora le tracce spettrali della Storia e le nuove oliate ingegnerie del dominio che investono la nerezza. All’incrocio tra danza, teatro e arti visive, tesse scritture sceniche intrise di colore, bisbigli inaccessibili e lamentazioni, mescolando riferimenti al basso materialismo del corpo come richiamo comico nel seno stesso del tragico. Gioca con la monotonia nella durata e con la violenza che può scaturire dalla ripetizione.
Nei suoi spettacoli, Ligia Lewis lavora per incrinatura della forma, scomponendo – strato dopo strato – il movimento; ossessionata da cadute e collisioni, dai fantasmi che infestano il gesto; attratta da intervallie pause scomode, laddove un dinamismo inaspettato cede all’impassibilità fino alla soglia dell’inazione. Per mantenersi estranea all’idea d’integrità corporea, che non riguarda le persone nere, considerate sempre a pezzi, più carne che corpi, Lewis procede secondo una tattica di dis-assemblaggio compositivo. Tutta la sua ricerca degli ultimi anni interroga il morire, a partire dal fatto che non tutte le morti sono uguali, che esiste una morte che sorpassa quella fisica, una morte che è già-da-sempre attaccata a certi corpi. Insiste fino a toccare un punto irriducibile al lutto, ed è lì che il suo compianto si fa anti catartico, perché non c’è nulla da riconciliare.