
Questo libro, a cura di Annalisa Frisina, Filomena Gaia Farina, Alessio Surian, pubblicato di recente da Padova University Press, tenta di superare un diffuso approccio culturalista che riduce il razzismo ad una questione di ignoranza e che fa dell’educazione antirazzista principalmente un’ingiunzione morale a scoprire la bellezza della diversità. Al centro della riflessione condivisa c’è la presa di coscienza che la “razza” come fatto sociale e non certo biologico, cioè come dispositivo di gerarchizzazione umana, non è qualcosa di cui ci si libera non nominandolo, perché gioca un ruolo cruciale nell’organizzazione sociale e politica. In questo libro, i soggetti razzializzati non vengono considerati mai vittime, ma attori sociali con una loro soggettività politica, che rivendicano in circostanze difficili la propria umanità e dignità, restando troppo spesso inascoltati. Ciò è particolarmente vero per le donne razzializzate che si scontrano quotidianamente contro razzismo e sessismo, trovando raramente alleanze che riconoscano e supportino la loro autodeterminazione. Come affrontare questa complessità nella scuola italiana? La proposta è quella di partire dai bambini e dalle bambine, attualizzando il lavoro pioneristico di ricerca dell’antropologa Paola Tabet (1997) per prendere consapevolezza di come i processi di razzializzazione siano pervasivi e si possa imparare molto presto a riflettere criticamente sulle diseguaglianze confrontandosi tra pari. I bambini e le bambine nominano il razzismo, lo riconoscono nelle loro vite quotidiane, lo incontrano pure a scuola nelle interazioni tra pari e con gli/le insegnanti. Questo libro è rivolto in primis agli/alle insegnanti e nasce da un desiderio collettivo: trasformare la scuola per trasformare la società. Con questo libro è possibile riflettere sulle diverse forme del razzismo (razzismo anti-nero, antisemitismo, antiziganismo, islamofobia, xenorazzismo e sinofobia) in relazione alle crescenti diseguaglianze sociali e cogliere i suggerimenti pratici su come avviare discussioni tra insegnanti in chiave auto-formativa e con i bambini e le bambine in chiave didattica ; ascoltare le esperienze e i materiali consigliati dalle/dai testimoni privilegiate/i che partendo da sé offrono l’opportunità di comprendere che cosa significhi il razzismo nella vita quotidiana e a scuola; lavorare coi fumetti per nutrire l’immaginazione e lo spirito critico dei bambini e delle bambine.