16-04-2012, Villa Opicina(TS) - Friuli-Venezia Giulia
"Una 33enne ucraina, Alina Diachuk, si toglie la vita impiccandosi con la cordicella della felpa all'interno di una stanza del commissariato, dove era temporaneamente trattenuta in attesa di essere accompagnata alla frontiera. La giovane donna, accusata di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina", era stata scarcerata il 14 aprile 2012 dopo aver patteggiato la pena, ma era stata subito "prelevata" da una pattuglia della polizia e reclusa in commissariato per più di 48 ore. Alina, che aveva già compiuto atti di autolesionismo in carcere, dopo essersi stretta il cappio al collo, ha trascorso ben 40 minuti di agonia senza che nessun agente l'abbia vista, sebbene la stanza fosse dotata di una telecamera di sorveglianza.La magistratura apre un'indagine e dispone la perquisizione degli uffici del commissariato. Gli agenti ritrovano un cartello con su scritto "Ufficio epurazione" e una foto di Benito Mussolini. Inoltre, nell'abitazione del responsabile dell'ufficio immigrazione, Carlo Baffi, vengono trovati alcuni libri dal contenuto antisemita. Baffi, nel maggio 2012, viene indagato per omicidio colposo e sequestro di persona."
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