07-10-2011, Milano(MI) - Lombardia
Il giudice del Tribunale del lavoro di Milano, con l'ordinanza n. 12913/2011 del 05.10.2011, dichiara la "discriminatorietà del comportamento dell'Azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio", per aver richiesto il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria nei bandi indetti per l'assunzione di personale sanitario e amministrativo. La sentenza accoglie il ricorso di tre cittadine ecuadoriane che, assistite dall'Asgi e da Avvocati per niente onlus, avevano chiesto di accertare e dichiarare il comportamento discriminatorio tenuto dall'azienda nell'agosto 2011, quando ha pubblicato i bandi di tre concorsi e indetto tre avvisi pubblici per l'assunzione di personale a tempo determinato e indeterminato, richiedendo come requisito di partecipazione la "cittadinanza italiana, fatte salve le equiparazioni stabilite dalle leggi vigenti, o cittadinanza di uno dei Paesi dell'Unione europea". Il giudice ha dato loro ragione, sulla base della convenzione Oil n. 143 del 1975 che stabilisce parità di diritti tra lavoratori di nazionalità diverse, ordinando la "cessazione del comportamento e, al fine della rimozione degli effetti, la pubblicazione di nuovi bandi e avvisi, modificandoli al fine di consentire l'accesso a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti", "la riapertura del termine per la presentazione delle domande di ammissione, assegnando un termine non inferiore a quello previsto per i precedenti bandi e avvisi" e "di pubblicare il presente dispositivo sul proprio sito e di affiggerlo nei locali propri aperti al pubblico".
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