07-08-2009, Bergamo(BG) - Lombardia
Il corpo di Fatima Aitcardi, 27 anni, d'origine marocchina, da cinque anni in Italia ma senza permesso di soggiorno, mai censita e sconosciuta alle forze dell'ordine, viene trovato nelle acque del fiume Brembo. «Si è uccisa perché era clandestina e non riusciva a regolarizzarsi», dice il fratello Mohamed, «aveva paura di finire in prigione e di essere separata dalla sua famiglia». L'entrata in vigore del reato di clandestinità, spiega il fratello venticinquenne, in possesso di documenti a norma di legge come i genitori, la terrorizzava. «Il suicidio di Fatima Aitcardi è un atto sconvolgente che mostra in modo drammatico quale sia la realtà della vita per molti immigrati, che spesso rimane sotto silenzio», dice Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Bergamo | BG | Lombardia | La Repubblica | Discriminazioni | |||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Origini nazionali o etniche | Rapporti con le istituzioni | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Giovane 18-29 anni | marocchina | Istituzioni |