Razzismo e rifiuto dell’ospitalità non hanno confini geografici. A ricordarcelo è il sindaco di San Giovanni Rotondo (Foggia) che ha scritto al Ministro dell’interno e al Presidente della Regione Puglia per dichiarare l’indisponibilità del suo comune a ospitare cittadini stranieri. La lettera segue la stipula di convenzioni effettuata dalla regione con alcuni alberghi del territorio al fine di offrire accoglienza ai migranti. Vale la pena riportarne alcuni stralci pubblicati dall’Ansa in un’agenzia del 7 novembre. «Considerato che la nostra città è un centro della cristianità tra i più importanti del globo – scrive il sindaco nella lettera – l’Amministrazione Comunale si
oppone fermamente all’ingresso di extracomunitari sommariamente identificati, perché tra questi potrebbero annidarsi potenziali cellule terroristiche». Per il sindaco, «nella migliore delle ipotesi, un apparente beneficio economico derivante dall’accoglienza di queste persone negli alberghi, si trasformerebbe presto in un ritorno di immagine negativa, dovuto all’accattonaggio indiscriminato
che si riverserebbe sulla città, danneggiando così l’intero sistema di accoglienza turistica, già precario e attualmente oggetto di faticosa riqualificazione». «Confido – conclude il sindaco nella sua lettera – in un ripensamento radicale dell’accoglienza di extracomunitari a livello regionale, affinché si impedisca di affollare territori sensibili ad attacchi terroristici come il nostro, con flussi migratori potenzialmente pericolosi.» Insomma per i cittadini stranieri non ci sarebbe alternativa tra il terrorismo e l’accattonaggio. Niente di nuovo sotto il sole, ma la coincidenza con altre “dichiarazioni” xenofobe e razziste diffuse negli ultimi giorni non preannuncia niente di buono.