La Fondazione Ismu, Istituto per lo Studio della Multietnicità, ha reso noto, con un comunicato stampa i dati relativi agli sbarchi nel 2016, con particolare attenzione ai minori stranieri non accompagnati. Attraverso un’attenta elaborazione dei dati ufficiali del Ministero dell’Interno e dell’UNHCR, l’ISMU mostra come, nei primi otto mesi di quest’anno, sono giunti in Italia attraverso il Mediterraneo oltre 16.800 minori non accompagnati, un numero assolutamente rilevante considerando che, solo l’anno scorso, in dodici mesi ne sono sbarcati 12.360. Se i flussi dovessero continuare in tal modo, sottolinea ISMU, per la fine dell’anno si può prevedere complessivamente l’arrivo nel nostro Paese di circa 20mila giovani migranti che, senza adulti di riferimento al loro fianco, intraprendono lunghi e pericolosi viaggi attraverso il Mediterraneo. I dati mensili mostrano un andamento crescente con un picco nel mese di giugno quando, con una media giornaliera di 117 arrivi, sono sbarcati sulle nostre coste 3.515 minori soli.
Altro dato rilevante è che, nel 2016, i minori non accompagnati costituiscono il 91% del totale dei minori sbarcati. A questo si aggiunge la peculiarità della situazione italiana che si distingue da quella greca, caratterizzata soprattutto da una migrazione di nuclei familiari in arrivo dal Medio Oriente (Siria, Afghanistan, Iraq). Infatti, la maggior parte dei msna arriva dall’Africa (al primo posto in graduatoria i giovani gambiani, seguono eritrei, egiziani, nigeriani) e tuttavia l’Italia non è sempre la meta ultima di questi giovani, ma solo il transito verso altri Paesi europei. A fine luglio scorso a fronte di una presenza nel sistema di accoglienza di 12.700 minori soli, le richieste di protezione internazionale presentate risultano poco rilevanti (poco più di 3mila), mentre è più significativo il numero di coloro che si allontanano volontariamente dalle strutture di accoglienza che li ospitano. Si tratta per lo più di giovani egiziani, somali, eritrei, afghani che poi si rendono irreperibili o “invisibili” (come sottolineato anche nella recente pubblicazione di Oxfam e i numerosi report di Save The Children che opera nelle zone di sbarco).
Per approfondimenti: http://www.ismu.org/minori-stranieri-non-accompagnati