Il 19 novembre scorso, un grosso furto di rame ha causato gravi problemi alla circolazione ferroviaria del nodo di Roma, coinvolgendo in particolare i collegamenti con l’aeroporto di Fiumicino e la linea Roma-Civitavecchia. In tale occasione il gestore, “Rete ferroviaria italiana”, in un comunicato, oltre a sottolineare le responsabilità delle Forze di Polizia, dichiarava che “in molte occasioni il rame rubato in ambito ferroviario viene poi ritrovato all’interno di campi nomadi abusivi e non, ubicati nelle vicinanze delle stesse linee ferroviarie”. Un’affermazione non accompagnata da alcuna prova ne riscontro concreto, come denuncia l’Osservatorio 21 Luglio, che ha l’esito di “colpevolizzare e alimentare indistintamente ostilità e intolleranza contro le comunità rom”.
Di seguito pubblichiamo il comunicato dell’ Osservatorio 21 Luglio:
Il 19 novembre Rete Ferroviaria Italiana ha rilasciato un comunicato stampa intitolato «Furti rame: prevenzione e contrasto spettano a Forze di Polizia», al fine di fornire chiarimenti «In relazione ad alcune considerazione apparse in questi giorni sui media, relative ai furti di componenti in rame». Nel comunicato viene ricordato come «contrasto e repressione dei crimini, anche di quelli relativi al patrimonio, competono per legge esclusivamente alle Forze di Polizia», e vengono elencate alcune misure messe in atto al fine di arginare i furti di rame. Il comunicato conclude: «Per inciso, in molte occasioni il rame rubato in ambito ferroviario viene poi ritrovato all’interno di campi nomadi abusivi, e non, ubicati nelle vicinanze delle stesse linee ferroviarie». Colpisce come anche la più grande azienda italiana non riesca ad astenersi dal diramare considerazioni irrilevanti, per di più senza fornire alcun dato ufficiale a supporto, che hanno l’esito di colpevolizzare e alimentare indistintamente ostilità e intolleranza contro le comunità rom, scadendo nel ricorso al “capro espiatorio” facilmente individuabile, senza indicare precisi riscontri, nei rom presenti negli insediamenti formali e informali.