12-06-2013, Perugia(PG) - Umbria
Per tutto l'anno scolastico, il 2005-2006, un ragazzo chiama un suo compagno di classe di origine nigeriana, "negro di m....", e con altri studenti, tutti minorenni, dopo una partita, lo coprono di sputi negli spogliatoi e lo spingono di forza sotto la doccia. La Corte d'Appello di Perugia, nell'aprile 2012, condanna il giovane per ingiuria e violenza, contestando anche l'aggravante dell'odio "razziale" e una provvisionale per il risarcimento. La Quinta Sezione penale della Cassazione riafferma, nel giugno 2013, che nei casi di offese razziste non è necessario che altri siano presenti o abbiano ascoltato, con il conseguente "pericolo di comportamenti discriminatori o di atti emulatori". Anche perchè "ciò comporterebbe l'irragionevole conseguenza di escludere l'aggravante in tutti i casi in cui l'azione lesiva si svolgesse in assenza di terza persone". «L'aggravante si legge nella sentenza è integrata quando l'azione si rapporti, nell'accezione corrente, al pregiudizio manifesto di inferiorità di una razza».
Comune | Provincia | Regione | Fonte | Atti | Violenze verbali | Propaganda | Manifestazioni Razziste |
Perugia | PG | Umbria | giornaledellumbria.it | Violenze verbali | Offese, minacce e molestie razziste | ||
Violenze fisiche | Danni proprietà | Discriminazioni istituzionali | Moventi | Ambiti | Tipologia autore | Gruppi | Attori istituzionali |
Tratti somatici | Scuola | ||||||
Attori amministrativi | Partiti | Età attori | Età vittime | Genere vittima | Gruppo Bersaglio | Nazionalità | Area |
Minore < 18 anni | nigeriana | Società |